sabato 5 novembre 2016

Senza coda - Marco Missiroli



Fine. Era l'ultimo libro di Marco Missiroli che mi mancava da leggere, caso vuole che fosse il suo primo romanzo. Si capisce subito che tra questo e Atti osceni in luogo privato sono passati più di dieci anni, e Senza coda sconta le pecche del primo tentativo. La scrittura non scorre come vorrebbe, troppi sottesi per buona metà del libro, ma la trama è forte e tiene comunque il lettore attaccato al libro, nonostante la fatica. Pietro è il figlio di un mafioso, parola che mai viene pronunciata nel testo, vive una vita fatta di terrore, terrore delle reazioni del padre davanti ad un ritardo a tavola, davanti alle piccole trasgressioni dell'infanzia. I suoi rifugi sono la Bianca, la macchina del padre custodita in garage e ormai ferma, l'amico e compagno di scuola, Luigi, e il giardiniere di casa, l'amatissimo Nino. Pietro prega di notte che il padre torni buono come una volta, che la mamma torni a ridere e che papà non picchi più né lei né lui, ma dovrà presto scontrarsi con realtà atroci più grandi di lui, dovrà capire la cattiveria, la vendetta, dovrà fare i conti con la perdita ed il lutto. 

E va bene, ci sei riuscito anche stavolta a farti leggere in un giorno.
S.