Perché non avevo mai letto Claudia Pineiro?
Mistero, un mistero come la morte dei tre uomini in piscina (come da copertina), morte che il lettore capirà solo nelle ultime pagine con un finale geniale. Un libro a più voci, acuto, spietato direi. Un'analisi lucida della nostra società, o meglio di uno spaccato della nostra società, una fetta di mondo fittizio, protetto, legato alle apparenze, al benessere, alla messa in scena pubblica di questo benessere ostentato con case faraoniche, mogli nullafacenti, mariti che ogni giovedì sera le lasciano "vedove" per giocare a carte e bere insieme senza il disturbo della presenza femminile. Un ritratto anche di uno spaccato femminile della nostra società, quello delle "mogli di", non è un caso infatti che la protagonista, la voce narrante che cede il racconto anche ad altre voci, sia l'unica donna del libro e di questo mondo fittizio che "lavora per vivere", e per pagare i debiti del marito. Come nel pettegolezzo di una vicina di casa "Virginia prima era una di noi", adesso non più, adesso che lavora. Claudia Pineiro ci regala uno spaccato maschile e femminile di questo mondo al silicone che se non facesse paura, ci farebbe sbellicare dalle risate amare.
José Saramago ne disse: “Un romanzo agile, un’analisi feroce di un microcosmo sociale in un accelerato processo di decadenza.”
Non penso che ci sia bisogno del mio commento, dopo il SUO.
Stefy

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