Non vedere l'ora di tornare a casa per riprendere in mano un libro è un chiaro sintomo: il libro è bello.
Ed è esattamente quello che mi sta succedendo col secondo romanzo di Giovanni Floris, "La prima regola degli Shardana". Ambientato nella Sardegna vera, non quella delle coste smeralde, questa storia di amicizia al maschile, di calcio, di rivincite di una vita di fallimenti ha la capacità di tenere il lettore attaccato alle pagine nella curiosotà di sapere quale altro evento improbabile stia per capitare.
Un gruppo di amici, due mezzi falliti ed un giornalista televisivo di successo (Floris ovviamente) partono all'avventura e mettono in piedi una piccola quanto balzana squadra di calcio. Nel mezzo gli intrighi della politica italiana, della mafia rumena e altro ancora.
Un tributo all'amicizia, alla giustizia e alla Sardegna.
Vivamente raccomandato,
Stefy
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