Il primo libro che apre la stagione estiva, ovvero il primo libro lasciato al mare, per chi arriverà dopo.
Tradizione vuole che chi ha in mano un libro sia salvo da qualsiasi altro tipo di incombenza domestica o addirittura ludica perché "sta leggendo", esonero a pieno titolo se a chi legge "mancano le ultime pagine", non importa se sono cento. In questo caso si ha il diritto formale all'isolamento e al silenzio, ed è così che le giornate volano, che i lavori a casa Maruelli restano incompiuti, ma i libri vengono finiti. Si chiama sacrosanto piacere alla lettura.
Simonetta Agnello Hornby ci regala a mio avviso il suo libro più coinvolgente, sarà che c'è in mezzo una lunga e tormentata storia d'amore, sarà la Sicilia, sarà la storia d'Italia che dalla fine dell'ottocento alla fine della seconda guerra mondiale ci passa sotto gli occhi. La riabilitazione di un personaggio realmente esistito nella sua storia familiare, Maria, avviene assegnando a quest'ultima un carattere tenace, solo apparentemente docile, ma tutt'altro che mansueto. Maria, condannata a vita al caffè amaro, dopo un malinteso durante la prima ed ufficiale visita alla famiglia del marito, vivrà una vita ricchissima di esperienze, di dolori e delusioni, ma anche di voluttà e piaceri, di invidia, di vero amore. Sarà una donna moderna a suo modo, crescerà tre figli ma amministrerà il patrimonio familiare, si dedicherà ad iniziative fino ad allora precluse alle donne ed ancor più alle donne del suo rango. Una bella figura femminile che va oltre le apparenze, che sorvola sulla meschinità del prossimo ed ogni volta rinasce più forte.
E' stato dolce l'ultimo caffè, ed è stata dolce la lettura.
Grazie Simonetta,
Stefy
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