lunedì 19 settembre 2016

La bambina nata due volte - Carolina De Robertis





Paparija, Eva, Salomè.
Tre generazioni di donne attraversano la storia dell'Uruguay e dell'Argentina in un romanzo che copre tutto il XX secolo con le sue speranze e le sue atrocità.
Tutto ha inizio a Venezia, dove Ignazio, figlio di un costruttore di gondole andato in rovina, deciderà di partire per il nuovo mondo in cerca di fortuna. In Uruguay sogna di costruire gondole belle come quelle di Venezia, finirà per lavorare come scaricatore al porto di Montevideo per tutta la vita. Ignazio e Paparija avranno tre figli maschi e infine Eva.
 
Eva, nonostante il dono di saper giocare con le parole, sarà costretta ad abbandonare gli studi ad undici anni per lavorare come commessa nel negozio di scarpe di un amico del padre. Da questa prima rinuncia si dipanerà la sua storia, una storia dura e tormentata con in mezzo la fuga in Argentina, ed infine il ritorno in patria, madre di due figli, Roberto e Salomè.
 
Salomè porterà avanti l’eredità della madre e della nonna, spirito ribelle e battagliero finirà per arruolarsi nel movimento dei Tupamaros, una scelta che segnerà in modo cruciale e definitivo tutta la sua esistenza.
Avevo snobbato questo libro, che giaceva da anni nella libreria di mia madre, ma ho dovuto ricredermi. Nonostante un titolo da romanzo rosa, La bambina nata due volte è un grandioso poema sulla forza delle donne, sulla dittatura e la storia del nostro assurdo assurdo mondo.
 
Da leggere,
Stefy

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