domenica 2 ottobre 2016

Se chiudo gli occhi - Simona Sparaco



Se chiudo gli occhi è l'ultimo romanzo di Simona Sparaco che ho letto. 

Oggi, d'un fiato. 

In realtà è precedente ad Equazione di un amore. Due libri molto diversi tra di loro, sembrano scritti da due persone diverse, anche se alcuni tratti distintivi della sua scrittura e dei suoi temi rimangono. 
Con questo romanzo la Sparaco mi ha di nuovo fatto sprofondare nei nostri abissi, come aveva fatto con Nessuno sa di noi, al punto che non ho potuto parlare e muovermi prima di averlo finito. 

La protagonista del libro, Viola, vive una vita piatta, ripetitiva, banale. Lavora in un centro commerciale anche se è laureata in lettere, ha sposato un uomo mite, anonimo, da cui ha avuto una figlia, Cristina. La sua routine gira intorno alle azioni più banali della quotidianità a cui si aggrappa come ad un salvagente, è la ripetitività di queste azioni a darle sicurezza (fare la spesa, preparare la cena, pettinare la figlia, crollare davanti alla tv). Sarà la ricomparsa del padre nella sua vita, un famoso pittore e scultore, a scuoterla da questa esistenza addormentata e darle finalmente un senso. Insieme al padre, un istrione egocentrico come tutti gli artisti, Viola intraprende un viaggio nelle colline Sibilline, un viaggio nell'infanzia del padre, nelle storie segrete della sua vita e delle sue montagne. Un viaggio doloroso e necessario nel quale scoprirà la sua vita prima di lei e come sia arrivato ad averla. Una storia di donne forti e misteriose, in contatto col senso più profondo della vita, capaci di parlare con gli animali e con i morti: le Sibille. 

Un libro che parte sottotono per poi condurci verso strade sconosciute e inaspettate, dentro di noi. 

Da leggere,
Stefy

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