Aver letto la saga della Ferrante senza aver prima letto i suoi precedenti romanzi è stato forse uno sbaglio, uno sbaglio dettato dall'urgenza, dalla curiosità e, dopo il primo volume, dalla bramosia. Ne La figlia oscura ci sono già tutti i temi che troveremo ne L'amica geniale: la maternità ed i fantasmi ad essa collegati, l'educazione, lo studio ed il lavoro colto, ma anche le origini di cui liberarsi, Napoli e la famiglia allargata, la fuga, le bambole. Nina. Elena.
A chi non avesse ancora letto la saga suggerisco di passare prima per questo breve ed intenso romanzo, dove ancora una volta la capacità introspettiva della Ferrante colpisce per la sua crudezza. Ci dice troppo il vero, ci svela troppo la realtà della vita, i sentimenti nascosti in quanto poco opportuni, tutto ciò che viene socialmente accettato ed individualmente sofferto, la realtà dei desideri soffocati, il divario tra immaginario pubblico e vissuto privato.
Ho appena chiuso il libro e sento già la mancanza di questa intelligenza feroce.
Buona lettura,
Stefy
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