Secondo romanzo della Ferrante che leggo dopo la saga dell'Amica Geniale e ancora una volta questa donna, o questo uomo, o chiunque esso sia, riesce a stupirmi per il profondo lavoro di scavo psicologico sui personaggi. Una donna trovata annegata, Amalia, su cui la figlia si trova ad indagare come se non fosse la madre che ha sempre conosciuto ma una persona diversa, con una sua vita segreta, sconosciuta alla figlia.
Amalia, come spesso accade, è più presente da morta che da viva e Delia si troverà a vaneggiare, sognare, vederla o credere di vederla nella sua vecchia casa napoletana e in una Napoli deserta e a tratti angosciante.
Grazie Ferrante, e speriamo tu sia femmina!
Buona lettura,
Stefy

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