sabato 5 novembre 2016

Senza coda - Marco Missiroli



Fine. Era l'ultimo libro di Marco Missiroli che mi mancava da leggere, caso vuole che fosse il suo primo romanzo. Si capisce subito che tra questo e Atti osceni in luogo privato sono passati più di dieci anni, e Senza coda sconta le pecche del primo tentativo. La scrittura non scorre come vorrebbe, troppi sottesi per buona metà del libro, ma la trama è forte e tiene comunque il lettore attaccato al libro, nonostante la fatica. Pietro è il figlio di un mafioso, parola che mai viene pronunciata nel testo, vive una vita fatta di terrore, terrore delle reazioni del padre davanti ad un ritardo a tavola, davanti alle piccole trasgressioni dell'infanzia. I suoi rifugi sono la Bianca, la macchina del padre custodita in garage e ormai ferma, l'amico e compagno di scuola, Luigi, e il giardiniere di casa, l'amatissimo Nino. Pietro prega di notte che il padre torni buono come una volta, che la mamma torni a ridere e che papà non picchi più né lei né lui, ma dovrà presto scontrarsi con realtà atroci più grandi di lui, dovrà capire la cattiveria, la vendetta, dovrà fare i conti con la perdita ed il lutto. 

E va bene, ci sei riuscito anche stavolta a farti leggere in un giorno.
S.

domenica 30 ottobre 2016

L'Avversario - Emmanuel Carrère


Nel 1993 Jean Claude Roman, fino ad allora medico brillante, marito integerrimo e padre affettuoso, uccide prima i suoi genitori ed in seguito la moglie e i due figli. Dopodiché cosparge la villetta familiare di benzina e da fuoco al tutto, incluso se stesso. I soccorsi arriveranno in tempo per salvarlo e per iniziare quello svelamento della sua identità che durerà per tutto l'arco del processo e oltre. Se pensate di essere davanti ad un giallo vi sbagliate, e non si tratta nemmeno di pruriginosa cronaca nera, qui Carrère fa altro e lo fa in maniera sublime. Lo scrittore ci guida nell'esperienza di scoperta, interrogazione e analisi sull'umano che è stata in primis la sua nel momento in cui ha deciso di scrivere una lettera all'assassino e di iniziare una strada insidiosa e tutta psicologica per cercare di capire ciò che non può essere capito, ciò che, in ultima analisi è indecidibile. Un pugno nello stomaco, un libro incalzante che non prevede interruzioni e che una volta chiuso ci lascia soli con noi stessi ed un enorme mole di interrogativi.

Assolutamente da leggere,
S.

domenica 2 ottobre 2016

Se chiudo gli occhi - Simona Sparaco



Se chiudo gli occhi è l'ultimo romanzo di Simona Sparaco che ho letto. 

Oggi, d'un fiato. 

In realtà è precedente ad Equazione di un amore. Due libri molto diversi tra di loro, sembrano scritti da due persone diverse, anche se alcuni tratti distintivi della sua scrittura e dei suoi temi rimangono. 
Con questo romanzo la Sparaco mi ha di nuovo fatto sprofondare nei nostri abissi, come aveva fatto con Nessuno sa di noi, al punto che non ho potuto parlare e muovermi prima di averlo finito. 

La protagonista del libro, Viola, vive una vita piatta, ripetitiva, banale. Lavora in un centro commerciale anche se è laureata in lettere, ha sposato un uomo mite, anonimo, da cui ha avuto una figlia, Cristina. La sua routine gira intorno alle azioni più banali della quotidianità a cui si aggrappa come ad un salvagente, è la ripetitività di queste azioni a darle sicurezza (fare la spesa, preparare la cena, pettinare la figlia, crollare davanti alla tv). Sarà la ricomparsa del padre nella sua vita, un famoso pittore e scultore, a scuoterla da questa esistenza addormentata e darle finalmente un senso. Insieme al padre, un istrione egocentrico come tutti gli artisti, Viola intraprende un viaggio nelle colline Sibilline, un viaggio nell'infanzia del padre, nelle storie segrete della sua vita e delle sue montagne. Un viaggio doloroso e necessario nel quale scoprirà la sua vita prima di lei e come sia arrivato ad averla. Una storia di donne forti e misteriose, in contatto col senso più profondo della vita, capaci di parlare con gli animali e con i morti: le Sibille. 

Un libro che parte sottotono per poi condurci verso strade sconosciute e inaspettate, dentro di noi. 

Da leggere,
Stefy

lunedì 19 settembre 2016

La bambina nata due volte - Carolina De Robertis





Paparija, Eva, Salomè.
Tre generazioni di donne attraversano la storia dell'Uruguay e dell'Argentina in un romanzo che copre tutto il XX secolo con le sue speranze e le sue atrocità.
Tutto ha inizio a Venezia, dove Ignazio, figlio di un costruttore di gondole andato in rovina, deciderà di partire per il nuovo mondo in cerca di fortuna. In Uruguay sogna di costruire gondole belle come quelle di Venezia, finirà per lavorare come scaricatore al porto di Montevideo per tutta la vita. Ignazio e Paparija avranno tre figli maschi e infine Eva.
 
Eva, nonostante il dono di saper giocare con le parole, sarà costretta ad abbandonare gli studi ad undici anni per lavorare come commessa nel negozio di scarpe di un amico del padre. Da questa prima rinuncia si dipanerà la sua storia, una storia dura e tormentata con in mezzo la fuga in Argentina, ed infine il ritorno in patria, madre di due figli, Roberto e Salomè.
 
Salomè porterà avanti l’eredità della madre e della nonna, spirito ribelle e battagliero finirà per arruolarsi nel movimento dei Tupamaros, una scelta che segnerà in modo cruciale e definitivo tutta la sua esistenza.
Avevo snobbato questo libro, che giaceva da anni nella libreria di mia madre, ma ho dovuto ricredermi. Nonostante un titolo da romanzo rosa, La bambina nata due volte è un grandioso poema sulla forza delle donne, sulla dittatura e la storia del nostro assurdo assurdo mondo.
 
Da leggere,
Stefy

mercoledì 7 settembre 2016

Un terribile amore - Catherine Dunne



Calista e Pilar, la storia parallela di due donne i cui destini sono destinati a sfiorarsi continuamente in un intreccio magistrale della Dunne. Diverso dai romanzi a cui ci aveva abituate in questo suo ultimo lavoro i toni si fanno più acuti, i sentimenti più intensi, nella trama entra anche una nota di noir. Calista si innamora e sposa l'uomo sbagliato, un errore che pagherà amaramente, un amore terribile che la porterà ad orchestare una vendetta perfetta, finale, forse inutile. Pilar vive una vita di riscatto, vive la vita che sua madre non ha potuto avere cercando un riscatto nell'accumulo di denaro. Neanche quello ovviamente basterà a non commettere errori, a non dover inseguire per tutta la vita un fantasma. Un terribile amore mi è piaciuto, l'ho trovato più coinvolgente di altri libri della Dunne che forse con questo suo ultimo aprirà uno spiraglio a questa sua nuova nota noir. Lo spero.
 
Da leggere, con calma.
Stefy

domenica 28 agosto 2016

Bianco - Marco Missiroli



Quando un libro viene definito da Baricco "sorprendente" le aspettative sono alte, e Missiroli non le delude. Che fosse bravo lo avevo capito col più noto Atti osceni in luogo privato, ma è con Bianco che ho spostato Missiroli dalla casella "scrittore di se stesso" a quella più ampia di "scrittore".

America del Sud, razzismo, sentimenti forti, ancestrali e purtroppo mai estinti. Moses, vedovo e saggio del villaggio, razzista suo malgrado per aver ereditato dal padre il cappuccio del Ku Klux Klan, viene in contatto con i suoi nuovi vicini di casa, una coppia formata da una donna bianca ed un uomo di colore, una nonna che ha vissuto la sua vita come schiava dei bianchi sia di giorno che di notte, ed un bambino che non percepisce le differenze tra bianchi e neri. Non so perché Missiroli abbia scritto questa storia, ma leggendolo sembrava avesse realmente vissuto lungo il fiume, sulle due sponde, quella occupata dalle case dei bianchi e quella occupata dalle capanne dei neri, e che come Moses, avesse infine fatto la sua scelta.

Sorprendente, in effetti.
Stefy

Non è la fine del mondo - Alessia Gazzola



Dopo Fois qualsiasi lettura sarebbe stata deludente, quindi ho optato per un momento di estrema leggerezza con questo libretto di Alessia Gazzola, Non è la fine del mondo.

Ed infatti non lo è, ma Gazzola ha il pregio di farci rapidamente immedesimare nella protagonista, precaria su tutti i fronti eppure sempre pronta ad affrontare la vita con ostinato ottimismo.

Lettura da ombrellone, o da gommone, non ci toglie niente, ci regala un sorriso.

Stefy

Stirpe, Il tempo di mezzo, Luce perfetta - Marcello Fois





Veniamo alla vera perla di questa estate di lettura: la saga dei Chironi di Marcello Fois. In tempo di trilogie, quadrilogie e saghe di successo (leggi Elena Ferrante) l'operazione di Fois ha tutto un altro sapore, un sapore profondo e arcaico. Ogni libro, in sé, può esistere indipendentemente dall'altro e contemporaneamente non avere senso senza il precedente. Siamo in Sardegna, in quella che diventerà (per volere di Mussolini) Nuoro, la storia è quella della famiglia Chironi da fine ottocento ai giorni nostri.

In mezzo, intere generazioni, due guerre mondiali e una quantità di morti che fa quasi sorridere. Ma i morti Chironi sono speciali, non fanno molta distinzione tra vita e morte, appaiono ben vestiti in casa e si siedono sul letto, o davanti al camino accesso, lo fanno con naturalezza ed il più delle volte per avvisare i superstiti di qualche nuova tragedia che sta per abbattersi sulla stirpe. 

Raccontare i personaggi e le loro vicende sarebbe pressoché impossibile e sminuirebbe il minuzioso lavoro di Fois, che ci porta attraverso un secolo di storia con una saggezza rara, attraverso la storia di una famiglia che siamo tutti noi, in un'isola che, per chi la conosce e la ama, rappresenta Lo Strazio.

"Se vorrai diventare parte di questa terra, imparerai cosa significa strazio. E' la maledizione e la benedizione delle isole: sempre andare e sempre tornare, con strazio."

Da leggere e non dimenticare.
S.

Equazione di un amore - Simona Sparaco


La Sparaco fa piangere, rassegniamoci. Tu non ti vuoi arrendere, perché conosci quello che sta facendo, lo capisci che sta sapientemente rovistando nei tuoi primi amori, nella tua adolescenza emotiva, nei tuoi dubbi mai risolti, eppure, alla fine, piangi.

Piangi.

Perché anche se è un'operazione di marketing emotivo, forse proprio perché è marketing, lei sa prenderti per mano e condurti in quel groviglio emotivo sepolto per poi sferrare il colpo di grazia togliendoti quello che nessuna lettrice vuole farsi togliere in un libro: la protagonista in cui ti sei identificata.

Ed è a quel punto che piangi, ma tanto. Per lei, per te, per la fisica quantistica.

"In fisica quantistica, se due particelle interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono più essere descritte come due unità distinte, perché quello che accade ad una continua a influenzare il destino dell'altra. Anche ad anni luce di distanza."

Alla fine, brava Sparaco, io ti seguo.

Stefy

Mi chiamo Lucy Barton - Elisabeth Strout


Due donne si ritrovano in un letto di ospedale, una finestra che affaccia su una New York illuminata, ed iniziano un dialogo che, come quelli della Strout, sembrano fatti di niente e invece c'è già dentro tutto. Tutto quello che una madre ed una figlia che non si vedono da anni, che sembravano non essersi mai completamente risolte nei propri ruoli, che vivono ormai vite irrimediabilmente distanti, hanno da dirsi. E lo fanno con la delicatezza e con l'intelligenza sottile tipica della Strout, parlando di piccole cose e aneddoti di un'infanzia lontana. Un libro delicato e balsamico in cui l'autrice in fondo ci spiega anche quale sia lo scopo ultimo della sua scrittura. 

"Ciascuno di voi ha soltanto una storia. Scriverete la vostra unica storia in molti modi diversi. Non state mai a preoccuparvi, per la storia. Tanto ne avete una sola."

Quanto è vero?
Stefy

La principessa sposa - William Goldman



Era veramente da tanto tempo che non mi divertivo così tanto a leggere, e La principessa sposa scala subito la classifica dei libri più divertenti che abbia mai letto. Una favola dentro la realtà, dove avventura, magia, sense of humour e colpi di scena la fanno da padroni. Grazie di cuore William Goldman, come ha scritto Cristiano Cavina nella sua prefazione a questa incredibile storia "mi piacerebbe abitare a Los Angeles, in California, per poter incontrare William Goldman e stringergli la mano con cui l'ha scritta." 

Da leggere assolutamente.

Stefy

venerdì 5 agosto 2016

L'amore molesto - Elena Ferrante



Secondo romanzo della Ferrante che leggo dopo la saga dell'Amica Geniale e ancora una volta questa donna, o questo uomo, o chiunque esso sia, riesce a stupirmi per il profondo lavoro di scavo psicologico sui personaggi. Una donna trovata annegata, Amalia, su cui la figlia si trova ad indagare come se non fosse la madre che ha sempre conosciuto ma una persona diversa, con una sua vita segreta, sconosciuta alla figlia.
 
Amalia, come spesso accade, è più presente da morta che da viva e Delia si troverà a vaneggiare, sognare, vederla o credere di vederla nella sua vecchia casa napoletana e in una Napoli deserta e a tratti angosciante.
 
Grazie Ferrante, e speriamo tu sia femmina!
 
Buona lettura,
Stefy

domenica 24 luglio 2016

Compiti per le vacanze!


E' una domenica di fine luglio ed è arrivato il tempo di mettere "ordine" tra i libri accumulati durante questo lungo inverno per decidere quali portare al mare. Ecco qui il mio personale bagaglio:

Uomini nudi, Alicia Giménez - Bartlett
Il paese dell'acqua - Graham Swift
Mi chiamo Lucy Barton - Elisabeth Strout
Dolore - Zeruya Shalev
La principessa sposa - William Goldman
La casa delle belle addormentate - Kawabata
Educazione Europea - Romain Gary

Gli altri si sono accumulati addirittura dall'estate scorsa, vedremo cosa rimarrà sotto la polvere e quali avremo tempo e voglia di leggere e commentare insieme.
Anche se mancano ancora due settimane alle vacanze, buona estate amiche mie!


E ovviamente buona lettura,
Stefy

La figlia oscura - Elena Ferrante


Aver letto la saga della Ferrante senza aver prima letto i suoi precedenti romanzi è stato forse uno sbaglio, uno sbaglio dettato dall'urgenza, dalla curiosità e, dopo il primo volume, dalla bramosia. Ne La figlia oscura ci sono già tutti i temi che troveremo ne L'amica geniale: la maternità ed i fantasmi ad essa collegati, l'educazione, lo studio ed il lavoro colto, ma anche le origini di cui liberarsi, Napoli e la famiglia allargata, la fuga, le bambole. Nina. Elena.

A chi non avesse ancora letto la saga suggerisco di passare prima per questo breve ed intenso romanzo, dove ancora una volta la capacità introspettiva della Ferrante colpisce per la sua crudezza. Ci dice troppo il vero, ci svela troppo la realtà della vita, i sentimenti nascosti in quanto poco opportuni, tutto ciò che viene socialmente accettato ed individualmente sofferto, la realtà dei desideri soffocati, il divario tra immaginario pubblico e vissuto privato. 

Ho appena chiuso il libro e sento già la mancanza di questa intelligenza feroce.

Buona lettura,
Stefy


domenica 10 luglio 2016

Un giorno di festa - Graham Swift


"Una storia avvincente, piena di carica erotica. Una catastrofe privata, nella quiete dei salotti dell'upper class inglese. Un capolavoro."

Davanti a questa definizione tranciante, capolavoro, non ho potuto resistere, ed anche se parlare di capolavoro mi sembra eccessivo è vero che Un giorno di festa, ambientato nell'Inghilterra del 1924, ha il dono di sviscerare senza pudore e senza malizia tutti gli anfratti fisici e psicologici dell'amore sensuale, smascherando le ipocrisie delle regole sociali e dei rapporti di potere tra servi e padroni. 

Non conoscevo Graham Swift, ma sono già pronta ad acquistare e leggere Il paese dell'acqua.

Buona lettura,
Stefy

domenica 3 luglio 2016

L'anima del mondo - Alejandro Palomas



Al Buenavista si va per aspettare la morte, niente di tragico o deprimente, lo si fa con eleganza e sobrietà, quando nessun altro può o vuole prendersi cura di noi. Ilona, liutana ungherese, ci va per dimenticare un amore finito e la morte della madre, alla quale ha dedicato gli ultimi tre anni della sua vita. Ilona decide quindi di dedicarsi alla cura di sé attraverso la cura degli altri. Otto e Clea ci fanno per ricostruire, a novant'anni, la storia delle proprie esistenze, per svelarsi i segreti di una vita, per appianare i rancori, per parlarsi come se fossero sconosciuti e come non sono mai riusciti a fare in cinquant'anni di matrimonio. Ilona viene affidata alla cura di Otto e Clea, più precisamente la giovane donna si divide tra i due: al mattino tiene compagnia a Clea, nel pomeriggio aiuta Otto a costruire un violoncello. Il modo in cui tutto questo viene narrato, la trama di queste tre esistenze che si incrociano, i nodi cruciali di queste tre vite fanno de La musica del mondo forse il libro più intenso di Alejandro Palomas. Lascia perplessi il finale, in cui forse si perde la magia di tutte le precedenti trecento pagine. Un libro emozionante, intenso, commovente, forte.

Buona lettura,
Stefy

lunedì 27 giugno 2016

Capodanno da mia madre - Alejandro Palomas


"Non si può trovare pace evitando la vita, Leonard."

Fa sorridere amaramente pensare che fu Virginia a dirlo a Leonard, e non viceversa, ma è con questa frase di Wirginia Woolf che madre, figlio e sorelle si richiamano vicendevolmente all'ordine, o meglio alla vita e al suo costante disordine, ed è questa frase la chiave di lettura del secondo romanzo di Alejandro Palomas. I legami familiari, la loro visceralità e anche la loro insopportabile ineluttabilità, questo loro esserci imposti dalla nascita senza possibilità di scampo, sono di nuovo i protagonisti assoluti. 

Palomas mette in scena un grande Capodanno in famiglia, una famiglia composta da una madre finalmente uscita da un matrimonio opprimente, da un figlio che non riesce a liberarsi del fantasma del padre, da una figlia diventata suo malgrado l'opposto di se stessa, da una terza sorella che ha perso tragicamente un grande amore e da uno zio narcisista ed egocentrico che finisce poi col rivelarsi uno dei migliori personaggi del libro. Le trame di vita e i diversi caratteri affiorano poco alla volta, e pian piano vengono svelati segreti di famiglia, verità non dette, enormi bugie. Il tutto accade nel corso di un'unica sera, la sera di Capodanno, intorno al tavolo della madre.

Se con "Tanta vita" Palomas mi aveva sedotta, con "Capodanno da mia madre" mi ha definitivamente conquistata, tant'è che mentre ne scrivo sto leggendo il suo terzo romanzo, "La musica del mondo". Ci sono delle tracce e delle costanti che inizio ad intravedere, una visone della vita e del mondo che mi sento di condividere, un modo armonioso e acuto per dire ancora una volta e nonostante tutto e fino alla fine che no, non si può trovare pace evitando la vita.

Buona lettura,
Stefy

lunedì 13 giugno 2016

Un anno di Circolo, chez Stefy





Un anno di Circolo in Stradella!
Libri al buio in stile Feltrinelli, sono stati scelti:

"Adesso" della Gamberale
"La cena" di Hoch
"Tanta vita" di Palomas

Buona lettura!
Stefy

domenica 5 giugno 2016

Caffè amaro - Simonetta Agnello Hornby


Il primo libro che apre la stagione estiva, ovvero il primo libro lasciato al mare, per chi arriverà dopo.
Tradizione vuole che chi ha in mano un libro sia salvo da qualsiasi altro tipo di incombenza domestica o addirittura ludica perché "sta leggendo", esonero a pieno titolo se a chi legge "mancano le ultime pagine", non importa se sono cento. In questo caso si ha il diritto formale all'isolamento e al silenzio, ed è così che le giornate volano, che i lavori a casa Maruelli restano incompiuti, ma i libri vengono finiti. Si chiama sacrosanto piacere alla lettura.

Simonetta Agnello Hornby ci regala a mio avviso il suo libro più coinvolgente, sarà che c'è in mezzo una lunga e tormentata storia d'amore, sarà la Sicilia, sarà la storia d'Italia che dalla fine dell'ottocento alla fine della seconda guerra mondiale ci passa sotto gli occhi. La riabilitazione di un personaggio realmente esistito nella sua storia familiare, Maria, avviene assegnando a quest'ultima un carattere tenace, solo apparentemente docile, ma tutt'altro che mansueto. Maria, condannata a vita al caffè amaro, dopo un malinteso durante la prima ed ufficiale visita alla famiglia del marito, vivrà una vita ricchissima di esperienze, di dolori e delusioni, ma anche di voluttà e piaceri, di invidia, di vero amore. Sarà una donna moderna a suo modo, crescerà tre figli ma amministrerà il patrimonio familiare, si dedicherà ad iniziative fino ad allora precluse alle donne ed ancor più alle donne del suo rango. Una bella figura femminile che va oltre le apparenze, che sorvola sulla meschinità del prossimo ed ogni volta rinasce più forte. 

E' stato dolce l'ultimo caffè, ed è stata dolce la lettura.

Grazie Simonetta,
Stefy


lunedì 23 maggio 2016

La prima regola degli Shardana - Giovanni Floris



Non vedere l'ora di tornare a casa per riprendere in mano un libro è un chiaro sintomo: il libro è bello.
 
Ed è esattamente quello che mi sta succedendo col secondo romanzo di Giovanni Floris, "La prima regola degli Shardana". Ambientato nella Sardegna vera, non quella delle coste smeralde, questa storia di amicizia al maschile, di calcio, di rivincite di una vita di fallimenti ha la capacità di tenere il lettore attaccato alle pagine nella curiosotà di sapere quale altro evento improbabile stia per capitare.
Un gruppo di amici, due mezzi falliti ed un giornalista televisivo di successo (Floris ovviamente) partono all'avventura e mettono in piedi una piccola quanto balzana squadra di calcio. Nel mezzo gli intrighi della politica italiana, della mafia rumena e altro ancora.

Un tributo all'amicizia, alla giustizia e alla Sardegna.

Vivamente raccomandato,
Stefy

lunedì 16 maggio 2016

Salone del Libro di Torino










Si dice sempre che in Italia nessuno legge, o che i lettori forti siano pochi. Eppure ieri al Salone del Libro di Torino non ho avuto la stessa impressione, anzi. Centinaia di persone in coda per ascoltare conferenze, strepitosa quella di Simonetta Agnello Hornby che presentava il suo ultimo libro, "Caffè Amaro". Divertente e riflessiva quella di Giovanni Floris che, partendo dalla presentazione del suo nuovo romanzo "La prima legge degli Shardana", ha poi concluso con una riflessione molto più ampia sulla politica e sul sistema Italia. Oltre alle conferenze centinaia di incontri, di persone curiose, attente, appassionate di libri. Lo si capiva dal modo in cui li toccavano, li sfogliavano e alla fine, per fortuna, li compravano.
 
Io sono stata brava e sono tornata a casa con un libro per casa editrice, ho deciso di iniziare ad accumulare i compiti per le vacanze.

Buona lettura e viva la letteratura!
Stefy

martedì 10 maggio 2016

Al giardino ancora non l'ho detto - Pia Pera



"Sicuramente non sono più attraente agli occhi altrui, tuttavia: mi sento adesso più che mai connessa interiormente a una sorta di bellezza e armonia impalpabili. Una bellezza che va rivelandosi mano a mano che, con lo spegnersi, si estingue la sicumera dell'io, l'attaccamento al mondo. Mi sento riassorbire in qualcosa di più vasto di me."

Pia Pera

Il meglio della vita - Rona Jaffe


 
Caroline, April, Gregg, Barbara condividono tutte un sogno: innamorarsi e sposarsi.
Siamo a New York negli anni '50 e nonostante gli americani siano più evoluti di noi in temi di parità di genere ed emancipazione femminile, il fulcro su cui ruota l'intera vita di una giovane donna è trovare marito. Preferibilmente un buon partito. Lavorare è per la maggior parte di loro un diversivo prima del matrimonio, dopo il quale si da per scontato che una donna smetta di "giocare a lavorare" e inizi a fare quello per chi è venuta al mondo: prendersi cura della casa e dei figli.
 
Leggere questo libro nel 2016, quando il lavoro sottrae così tanto tempo alla mia vita e alla vita di tutte le donne che conosco, mi ha creato dei sentimenti fortemente ambivalenti. Da una parte rabbia, una fortissima rabbia verso questa società patriarcale e maschilista dove le donne non hanno un ruolo sociale se non in casa, dove le posizioni di potere e responsabilità sono una meta irraggiungile se non a costo di sacrificare l'intera vita al lavoro. Rabbia verso queste giovani donne che non se ne rendono conto, che vivono per un apprezzamento, per uno sguardo maschile, che vivono al solo scopo di essere sufficientemente carine per trovare marito.
 
Dall'altra parte la trama è così coinvolgente che si sospende il giudizio, ed anche la lettrice del 2016 alla fine vuole solo sapere se April sarà finalmente felice, se Barbara trover l'amore anche dopo la fine del suo matrimonio e soprattutto che fine farà Caroline.
 
Caroline ci viene presentata come la più emancipata del gruppo, come una giovane donna che non vuole solo riempire il suo tempo col lavoro in attesa di un marito, ma che è ambiziosa, che è interessata davvero a quello che fa. E' su di lei che avevo riposto tutte le mie speranze...
 
Non aggiungo altro.
Buona lettura e che il dibattito abbia inizio!
 
Era meglio vivere negli anni '50?
 
Stefy
 

domenica 10 aprile 2016

Il Giudice delle donne - Maria Rosa Cutrufelli


"Il giudice delle donne" ha attirato la mia attenzione alla Libreria dell'Accademia. Non conoscevo Maria Rosa Cutrufelli e il suo percorso, non conoscevo gli altri romanzi ed ho iniziato da questo, a ritroso. Siamo nei primissimi anni del '900 nelle Marche, piccoli paesini di provincia, piccole mentalità provinciali della nostra ancora piccola Italia. Leggendolo si oscilla tra "quanto tutto è cambiato" e "quanto nulla è cambiato". La storia, in parte reale e in parte romanzata, è quella di 10 "maestrine" delle Marche che si iscrivono alle liste elettorali e ottengono, miracolosamente, di esserne ammesse. Protagoniste di questa avventura la "moglie del sindaco", Luigia, una donna che apparirebbe fin troppo moderna anche oggi, e la neo maestra Alessandra. Le loro vicende personali e politiche si intrecciano e Cutrufelli tiene bene il lettore, diciamo pure la lettrice, incollata al libro per sapere come andrà a finire questa storia "del voto delle sottane" (questo uno degli innumerevoli dispregiativi con cui veniva chiamata la lotta per il vero suffragio universale). Uno spaccato interessante della nostra storia, della nostra storia politica, della nostra storia di donne, per non dimenticare mai a chi dobbiamo i diritti acquisiti e per non dimenticare mai che non sono mai stati dati per scontati. Non facciamolo noi adesso.

Fortemente raccomandato,
Stefy

Tanta Vita - Alejandro Palomas


Ancora una volta mi tocca ammettere: non lo conoscevo. No, non avevo mai letto niente di Alejandro Palomas, perché? O meglio, come è stato possibile? Palomas parla delle donne come se fosse lui stesso una donna e conoscesse ogni più contorto anfratto della nostra mente. Sa essere Mencia, la nonna ultra novantenne che ha perso ogni pudore e ogni freno inibitorio e tiene in mano le redini di quel che resta della sua famiglia tutta al femminile, sa essere Lia, Flavia, le figlie una così diversa dall'altra, sa essere Bea e Inès, le nipoti con le loro storie di vita e di morte che si intralciano. Sa essere Helena, la nipote morta in mare, mai ritrovata, il punto di riferimento per tutte. In questo libro, in questa epopea familiare al femminile emerge ancora una volta la grandezza e la complessità della natura umana, delle sue grandezze e delle sue miserie. Della capacità, dopo tutto, di risalire la china.

Vivamente raccomandato,
Stefy

lunedì 4 aprile 2016

Incontro Circolo del Libro 3 Aprile - chez Michy

Il Circolo del Libro si è incontrato ieri, domenica 3 Aprile, dalla Michy.
Abbiamo parlato de Il Bar delle Grand Speranze e delle nostre GRANDI SPERANZE.
Ed ovviamente ci siamo gustate the e dolci fatti in casa, grazie Michy!

Ogni lettrice è libera di scrivere il suo commento al libro sul Blog.

Prossima lettura del Circolo il libro "Il meglio della vita" di Rona Jaffe, proposto da Alessia.

A presto care,
Stefy






 

mercoledì 30 marzo 2016

Nessuno sa di noi - Simona Sparaco


Ero scettica, molto scettica lo devo ammettere. Poi succede che in un lunedì primaverile di pioggia Simona Sparaco mi prende e mi porta in un mondo fino ad oggi sconosciuto, un mondo di cui non si parla quasi mai, uno dei tabù della nostra società. Non voglio anticipare nulla a chi non ha ancora letto il libro, solo che Sparaco ha la capacità di incollarti alle pagine e l'unica cosa che ti interessa è sapere cosa succederà, come si rimedierà, se, si rimedierà.

Ho pianto, lo dico senza vergogna.
Da leggere.

Stefy

giovedì 24 marzo 2016

Shakespeare & Company - Paris











Il paradiso esiste e si chiama Shakespeare&Company, una libreria parigina ma rigorosamente anglosassone che si affaccia su Notre Dame de Paris, lungo la Senna. Varcata la soglia, il paradiso: libri ovunque a profusione, libri nuovi e libri usati, libri antichi a disposizione solo per essere sfogliati e non comprati, interi scaffali di storie pronte a svelarcisi e un pianoforte a disposizione dei visitatori che liberamente possono suonarlo a piacimento, con tanto di spartiti a disposizione. Una piccola nicchia con una vecchia macchina da scrivere completa il quadro fatato di questo luogo, ti siedi e scrivi un bigliettino a tuo piacere, la maggior parte che ho spiato erano ringraziamenti per questa esperienza fuori dal mondo, ma reale.

Grazie Shakespeare&Co,
Stefy